C’è un’aria diversa quando entri in un luogo dove le idee hanno preso forma. A Caserta, in una traversa di via San Leucio, ho incontrato Mara Caprio, e con lei un’esperienza di cooperazione giovane, concreta e profondamente radicata in un’idea forte di futuro condiviso. CED Caprio Società Cooperativa è nata nel dicembre del 2021, da un gruppo di donne determinate, e già oggi è una delle storie più interessanti del Mezzogiorno che si muove, che sceglie di restare e di costruire.

Mara, presidente della cooperativa, è una donna riservata, precisa, con lo sguardo dritto e gentile di chi ha imparato a far parlare i risultati. Insieme a Giovanna Caprio e Alessia Pisani, ha dato vita a una realtà che non è solo un’impresa di servizi amministrativi e digitali, ma un laboratorio sociale, un ecosistema di opportunità e una testimonianza di come, anche in contesti difficili, sia possibile fare impresa cooperativa con professionalità, visione e passione.
La cooperativa si occupa di elaborazione elettronica di dati contabili, outsourcing di servizi informatici e amministrativi, gestione del personale, consulenze tecniche e organizzative per imprese ed enti. Ma oltre l’elenco delle attività – che pure è ricco e strutturato – quello che colpisce è lo spirito con cui tutto questo viene portato avanti.
Parlare con Mara è come aprire una finestra su un’Italia che spesso non fa rumore, ma che lavora duramente per cambiare le cose. “Abbiamo deciso di investire su noi stesse, di non emigrare, di non aspettare il lavoro, ma di generarlo. Qui, a casa nostra”, mi ha raccontato con la semplicità di chi non cerca applausi, ma alleanze.

Otto giovani lavorano stabilmente in cooperativa e con una governance tutta al femminile che sa essere autorevole e inclusiva. La sede, sobria ma accogliente, è già uno spazio vivo di relazioni, idee, e progetti in continua evoluzione. Ogni dettaglio – dalla gestione amministrativa al rapporto con i clienti – è pensato con cura, con un’attenzione che è cultura del lavoro, oltre che tecnica.
Quello che mi ha colpito di più, però, è la forza della scelta. La scelta di non scappare. La scelta di costruire qualcosa di proprio, con le proprie mani. La scelta di fare impresa in forma cooperativa – cioè partecipata, orizzontale, solidale – in un mondo che spesso premia il contrario. La scelta di valorizzare il capitale umano, prima ancora di quello economico.
In un tempo che sembra volerci convincere che valga solo ciò che è veloce, individualista, scalabile, la storia della CED Caprio è un potente antidoto. È la dimostrazione che si può essere moderni senza essere predatori, che si può crescere senza tradire la comunità, che si può restare senza rassegnarsi.
È anche un atto politico, nel senso più alto del termine: un posizionamento chiaro verso un modello di sviluppo che mette al centro le persone, il territorio e la qualità del lavoro. Mara e le sue socie non fanno proclami, non usano slogan, ma ogni giorno costruiscono un pezzo di futuro diverso, sostenibile e umano.

Alla fine del nostro incontro, tornando a casa, ho pensato a quanto sia urgente raccontare queste storie. Perché sono vere, perché sono possibili, perché ispirano. E perché ci ricordano che l’Italia è piena di Mara, che hanno solo bisogno di spazio, di fiducia, e di strumenti per volare alto.
Questa tappa del mio viaggio nella cooperazione non è stata solo una visita: è stata una lezione. Una conferma. Una promessa che voglio aiutare a mantenere. Se davvero vogliamo costruire un Paese nuovo, dobbiamo partire da qui. Dalle cooperative che nascono nel silenzio e che parlano con i fatti. Dalle donne che trasformano le difficoltà in progetti. Dai giovani che hanno deciso che il futuro non si aspetta: si crea, insieme.